I violini

Violino di Davide Negroni
Violino di Luca Bastiani
Violino di Pablo Farias
Violino di Martin Gabbani
Violino di Andrea Varazzani
Violino di Stefano Conia

Protagonista dell’evoluzione storica del violino, la liuteria cremonese inizia il suo cammino alla metà del secolo XVI con Andrea Amati, avviando, ininterrottamente lungo tre secoli, un processo evolutivo che risulta unico al mondo.

Si susseguono, in questi trecento anni, intrecci di “famiglie” composte da liutai per più generazioni, di padre in figlio, da figli a nipoti e pronipoti che, dopo gli Amati, hanno portato i nomi dei Bergonzi, dei Guarneri, dei Ruggeri e degli Stradivari: dinastie di liutai con protagonisti più o meno famosi, ma indistintamente legati dal filo sicuro di una classica tradizione produttiva.

La loro fama percorse tutta l’Europa: le corti reali e principesche commissionavano ai cremonesi gli strumenti per i loro complessi, i più famosi musicisti ambivano possederli e il nome di Cremona liutaria raggiungeva i più alti livelli.

Dopo un grande splendore è sempre quasi inevitabile un declino che per Cremona prese avvio con la fine del ‘700 e si prolungò per tutto l’800, anche se in questo secolo lavoravano in città importanti liutai ancora oggi assai valutati.

Il vero silenzio ebbe inizio nel ‘900, rotto solo dalla costituzione di una “Sala Stradivariana” prima e di un Museo Stradivariano poi, e sostanzialmente rimase tale per tutta la sua prima metà: fu infatti necessario giungere agli anni ’60 per veder prendere consistente avvio quella Scuola di Liuteria che, costituita nel 1938, era rimasta fino allora pressoché inattiva.

Nello stesso periodo, Cremona mise le basi per la sua collezione di strumenti storici con l’acquisto, da parte dell’Ente per il Turismo e la successiva donazione al Comune, dello Stradivari 1715 ribattezzato poi “Il Cremonese”.

Da allora, con un costante crescendo, vediamo la liuteria cremonese riprendere il suo cammino, con la formazione di nuovi Maestri e l’apertura di nuove botteghe mentre, nel nome della tradizione, si riallacciano rapporti internazionali, si organizzano mostre e concorsi di crescente successo.

Il ciclo si è così concluso ed oggi Cremona, con le sue oltre 130 botteghe liutarie, è ritornata ad essere il punto di riferimento per la liuteria internazionale.